giovedì 20 marzo 2014

Il turismo, esperienza multisensoriale per eccellenza - Il Touring Club festeggia i suoi 120 anni con Studio Azzurro

Il tema del viaggio è sicuramente uno dei più interessanti e stimolanti non soltanto per quello che riguarda la fotografia. 
Quando si viaggia si vive, si scopre, si toccano nuove terre, si stringono mani diverse da quelle che già conosciamo, si sentono dei rumori a cui non siamo abituati, si vede, si gusta, si sente. Quando usciamo di casa per intraprendere un viaggio più o meno lungo, in paesi lontani o neanche così distanti dai nostri recinti urbani, ci accingiamo a compiere forse l'esperienza più multisensoriale concepita dall'uomo. 
C'è un'associazione italiana che ha fatto della passione per il viaggio, e più dettagliatamente per il viaggio di piacere, quello che comunenemente chiamiamo turismo, il proprio credo e un vero e proprio amore coltivato negli anni : il Touring Club.


Il Touring Club, associazione che è bene ricordare senza scopo di lucro al fine di sottolinearne la genuinità delle intenzioni, quest'anno celebra i 120 anni della sua storia, e per festeggiare assieme ai suoi soci, volontari e sostenitori affezionati, il Club italiano ha scelto un compagno d'eccezione per allestire una mostra in grado di raccontare quello che per loro significa il viaggio: Studio Azzurro.


Studio Azzurro rappresenta una realtà particolarmente importante per le arti multimediali italiane e internazionali, con personaggi illustri come il da poco scomparso e compianto Paolo Rosa, e opere significativamente conosciute a livello globale come Sensitive City in occasione dell'Expo 2010 di Shanghai.

Paolo Rosa, colonna e fondatore di Studio Azzurro, scomparso la notte tra il 19 e il 20 Agosto 2013

Un'immagine tratta dall'opera interattiva multisensoriale Sensitive City di Studio Azzurro, esposta in occasione dell'Expo 2010 a Shanghai presso il Padiglione Italiano

Non poteva quindi affidarsi a compagno migliore il Touring Club italiano per creare un percorso espositivo visivo e sonoro ricco di suggestioni nel quale il visitatore vive la magia del viaggio attraverso allestimenti multimediali ed esperienze sensoriali.
"In viaggio con l'Italia" è la mostra che il Touring Club e Studio Azzurro dedicano e regalano a tutte le persone che con loro condividono la passione e l'amore per questo meraviglioso e avventuroso mondo, e che tutti possono visitare in modo completamente gratuito presso il Palazzo della Ragione di Milano dal 13 Marzo al 25 Maggio 2014.

Il Touring Club sorge nel 1894 come Touring Club Ciclistico Italiano, importando nella società l'idea di turismo ciclistico, un turismo che allo stesso tempo è rispettoso della natura e del territorio italiano e che permette un più profondo contatto con i luoghi che si attraversano.
E infatti, dopo un video introduttivo che racconta sinteticamente per immagini la storia del Touring Club, è proprio con la bicicletta che inizia il percorso espositivo vero e proprio. Simbolo di progresso oggi come a fine '800 questo mezzo di trasporto tipicamente futurista invita lo spettatore ad uno sguardo sul futuro, sottolineato nell'esposizione dall'evolversi dei diversi mezzi di trasporto utilizzati, dalla trasformazione del modo di viaggiare ed esplorare il mondo. Attraverso delle installazioni interattive e coinvolgenti a 360° "In viaggio con l'Italia" ci trasporta virtualmente a bordo di diversi mezzi del viaggio, quali la bicicletta, il treno, l'automobile, la barca, l'aereo; si tratta di un vero e proprio percorso guidato nella storia del turismo, con la strada sotto i piedi del visitatore che si trasforma da serrata a ferrata per poi staccarsi e svanire del tutto diventando l'acqua del mare e il cielo solcato dagli aerei.


  Due immagini tratte dal video che introduce alla mostra e che racconta per immagini la storia del Touring Club


 La bicicletta, simbolo di modernità e di conoscenza rispettosa del territorio, è il mezzo di partenza del Touring Club.

 Le doppie vedute dello schermo restituiscono l'avanzare e l'evolversi dello skyline territoriale secondo la percezione del ciclista.



 Ad ogni mezzo di trasporto corrisponde un paesaggio ed una strada differente; Studio Azzurro coinvolge i visitatori della mostra con un'installazione interattiva che li trasporta direttamente sulla strada che avanza progressivamente e parallelamente alle videoproiezioni.


Così come i mezzi terrestri, anche l'aereo offre delle vedute e delle possiblità esplorative davvero particolari e suggestive, che Studio Azzurro ricrea nella tappa "Italia tra le nuvole".

Sulle pareti attorno alle videoinstallazioni sono affissi dei pannelli che contengono informazioni interessanti sulla storia del turismo e sull'evoluzione dei mezzi di trasporto, come ad esempio il treno.




È interessante venire a conoscenza o riscoprire vecchie glorie come il Sette Bello, padre dell'attuale Freccia Rossa di Trenitalia, o renderci conto di come sia andata a svilupparsi parallelamente ai mezzi di trasporto anche una moda del viaggiatore, con nomi illustri quali Luis Vuitton, autore del Warderobe (guardaroba verticale) e della malle-cabine, un baule ideato per essere posizionato sotto le cuccette dei treni. Nasce e cresce l'idea del comfort alla moda per il viaggio, campo ancora oggi fertile alla sperimentazione del design e della moda.

 Il treno italiano ad alta velocità Settebello, attivo presso le Ferrovie dello Stato Italiano dal 1952 al 1992.

Il famoso baule trasportabile "Warderobe" ideato da Luis Vuitton nel 1857.

Proseguendo con il percorso espositivo arriviamo all'installazione probabilmente più significativa per la fotografia, quella che nella mappa progettuale espositiva Studio Azzurro ha definito "Il filo rosso del viaggio in Italia". Il filo rosso che accompagna graficamente tutta la mostra creando un'estetica particolarmente elegante e raffinata, è un richiamo evidente al nastrino segnalibro delle famose guide che il Touring Club ha editato dal 1914 ad oggi. In questa tappa del percorso le protagoniste sono proprio loro, le mappe rosse che hanno sondato e documentato tutto il territorio italiano dai primi del '900 fino ad oggi. I vari schermi che costruiscono un perimetro attorno al "totem" delle mappe, fungono da portale sul vastissimo archivio fotografico, geografico, architettonico, artistico del Touring Club e che è contenuto nelle varie edizioni delle mappe italiane da esso pubblicate.


 Il grande monolite rosso al centro contiene tutte le mappe rosse che vengono aperte virtualmente e consultate attraverso i vari schermi attorno ad esso.


 La fototeca del Touring Club conta un patrimonio fotografico enorme, che spazia su tutto il territorio italiano.


Come accennato precedentemente viaggio è anche sinonimo di scoperta e sperimentazione mentale e sensoriale, e "In viaggio con l'Italia" ci propone molto esplicitamente questa tematica nelle due tappe successive del percorso espositivo, con due installazioni interattive che illustrano rispettivamente i sapori e i materiali dell'artigianato legati a diversi luoghi e culture italiane ed europee. Anche questi, in modo particolare il cibo, costituiscono dei potenti mezzi di mappatura territoriale ed urbana. A vedere le proiezioni delle varie tavole da pranzo imbandite con così precisa e incantevole maestria non può che tornare alla nostra memoria un film del 1987 che ben implementa nella sua trama il concetto di cibo come opera d'arte gastronomica, "Il pranzo di Babette" di Gabriel Axel, oltrechè naturalmente a stuzzicare maliziosamente il nostro appetito. Non voglio svelare nulla di più per non intaccare il piacere della scoperta.



 È interessantissimo e geniale il modo attraverso il quale Studio Azzurro presenta i vari processi di lavorazione di alcuni tra i più importanti prodotti dell'artigianato italiano: vetro, cuoio, metallo, pietra, ceramica, legno, tessuto.


L'installazione che conclude la mostra ha le sembianze di una grande bussola, ai quali 4 poli si trovano 4 schermi che a intermittenza riproducono visivamente e sonoramente pensieri e testimonianze dei volontari del Touring Club, percosne che rappresentano vite e culture diverse, ma che sono tutte accumunate dall'amore e dalla passione per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del nostro territorio. una vera e propria comunità di viaggiatori.



Per concludere naturalmente i soci del Touring Club mettono a disposizione una dignitosa varietà di libri e guide nel bookstore antecedente all'uscita, tra cui è disponibile anche il catalogo ufficiale e commemorativo della mostra al prezzo di 15 € circa, e contenente immagini, fotografie, storie e suggestioni di questa importante associazione italiana dedicata al turismo e alla mappatura territoriale/culturale dell'Italia, dell'Europa, del mondo.

Riccardo Scarparo

mercoledì 12 marzo 2014

Non solo un fotografo di moda, Erwin Blumenfeld alla Galleria Carla Sozzani

L'appuntamento fotografico che la Galleria Carla Sozzani propone ai suoi visitatori dal 16 Febbraio al 30 Marzo è in piena sintonia con lo spirito e la passione di due grandi sorelle che hanno saputo valorizzare e promuovere nel corso della loro vita l'arte e la moda, appunto Carla e Franca Sozzani.
Dopo le prospettive audaci di Berenice Abbott, torniamo in una New York mutevole e dinamica, simbolo di modernità del ventesimo secolo, e precisamente nel Blumenfeld Studio di Central Park, spazio creativo e sperimentale di uno degli artisti più influenti e innovativi per la fotografia del secolo passato: Erwin Blumenfeld.





Erwin è un artista nato e formatosi nel panorama europeo, dove subì la forte influenza delle avanguardie artistiche come il Dadaismo, grazie alla quale maturò una personale concezione di arte che continuò a sviluppare e sperimentare anche dopo essersi trasferito in America nel 1941 per sfuggire alla guerra.
Molto attivo nel settore della moda, Erwin è un artista profondamente inventivo che trova modo di sperimentare la sua arte, spesso in opposizione ai codici convenzionali, nelle numerose collaborazioni fotografiche con famosi giornali settoriali quali Vogue US, Life Magazine, Cosmopolitan, o nelle campagne pubblicitarie per importanti clienti come Dior, Elizabeth Arden e L'Oreal per citarne tre.

Tutte le seguenti fotografie rappresentano un'estratto ed un'anteprima del lavoro fotografico di Blumenfeld in esposizione presso la Galleria Carla Sozzani.



La serie di fotografie esposte alla Galleria Sozzani evoca quella moltitudine di interessi attorno ai quali Blumenfeld costruisce la sua arte, e che magistralmente mostra al pubblico oltreché a sé stesso.
Erwin Blumenfeld sviluppa uno stile proprio, utilizzando il fotomontaggio, la solarizzazione, le diapositive a colori e un'infinità di tecniche ibride. 





Inoltre l'artista, oltrechè coltivare una grande passione per la pittura, sua prima vocazione, è molto influenzato dall'idea della fotografia come arte, e volendo essere considerato come un'artista d'avanguardia piuttosto che come un fotografo di moda introduce un "arte di contrabbando" nei suoi progetti commerciali. Si avvia un gioco creativo attraverso il quale Blumenfeld ricostruisce e reintrpreta opere famose attraverso la fotografia, evocando così attraverso citazioni nemmeno così velate grandi pittori del passato quali Vemeer o il più contemporaneo Manet.

 Reinterpretazione de "La ragazza con l'orecchino di perla" di Veermer per una copertina di Vougue US

 Reinterpretazione de "Bar des les Folies Bergères" di Manet per un servizio pubblicato su Harper's Bazaar nel 1941

In alcuni scatti Blumenfeld è molto vicino a Man Ray, laddove il corpo umano diventa campo di sperimentazione per la luce e le forme.




La fotografia di Blumenfeld è incredibilmente contemporanea, se non conoscessimo la data degli scatti potremmo attribuire le sue fotografie alla nostra quotidianità. 





D'altronde Erwin Blumenfeld è un fotografo della sperimentazione e dell'innovazione, che esalta nel suo lavoro elementi come la città, i nuovi materiali, le nuove tecniche, che già dal primo '900 sono alla base della nostra modernità, del nostro presente e del nostro futuro.
I Tralicci di ferro della Tour Eiffel costituiscono un ponte di collegamento tra la moda e la città, un'innesto artistico dall'incredibile potenziale estetico e creativo. 




Anche lo stesso manifesto scelto come volto di questa mostra ci comunica le medesime tematiche;


La trasfigurazione e la deformazione sono linguaggi che viaggiano controcorrente rispetto ai canoni convenzionali della moda, ma fanno parte di questa nuova modalità espressiva che è appunto la sperimentazione e che tuttora ci coinvolge attivamente in una Milano in continua evoluzione e rinnovamento urbanistico architettonico e culturale.
Herwin Blumenfeld, proprio come facevano artisti come Klimt, porta nella sua arte una multidisciplinarietà che racconta la sua contemporaneità e su un binario parallelo anche la nostra.
Vista la sua storia e la sua attuale predisposizione artistico/architettonica, difficilmente potrei immaginare a Milano un luogo più adatto della Galleria Sozzani per ospitare questa interessante ed analitica introspezione sulla fotografia americana di Erwin Blumenfeld, specchio di una nuova epoca e di un nuovo modo di fare e concepire l'arte.

Riccardo Scarparo