L'appuntamento fotografico che la Galleria Carla Sozzani propone ai suoi visitatori dal 16 Febbraio al 30 Marzo è in piena sintonia con lo spirito e la passione di due grandi sorelle che hanno saputo valorizzare e promuovere nel corso della loro vita l'arte e la moda, appunto Carla e Franca Sozzani.
Dopo le prospettive audaci di Berenice Abbott, torniamo in una New York mutevole e dinamica, simbolo di modernità del ventesimo secolo, e precisamente nel Blumenfeld Studio di Central Park, spazio creativo e sperimentale di uno degli artisti più influenti e innovativi per la fotografia del secolo passato: Erwin Blumenfeld.
Erwin è un artista nato e formatosi nel panorama europeo, dove subì la forte influenza delle avanguardie artistiche come il Dadaismo, grazie alla quale maturò una personale concezione di arte che continuò a sviluppare e sperimentare anche dopo essersi trasferito in America nel 1941 per sfuggire alla guerra.
Molto attivo nel settore della moda, Erwin è un artista profondamente inventivo che trova modo di sperimentare la sua arte, spesso in opposizione ai codici convenzionali, nelle numerose collaborazioni fotografiche con famosi giornali settoriali quali Vogue US, Life Magazine, Cosmopolitan, o nelle campagne pubblicitarie per importanti clienti come Dior, Elizabeth Arden e L'Oreal per citarne tre.
Tutte le seguenti fotografie rappresentano un'estratto ed un'anteprima del lavoro fotografico di Blumenfeld in esposizione presso la Galleria Carla Sozzani.
La serie di fotografie esposte alla Galleria Sozzani evoca quella moltitudine di interessi attorno ai quali Blumenfeld costruisce la sua arte, e che magistralmente mostra al pubblico oltreché a sé stesso.
Erwin Blumenfeld sviluppa uno stile proprio, utilizzando il fotomontaggio, la solarizzazione, le diapositive a colori e un'infinità di tecniche ibride.
Inoltre l'artista, oltrechè coltivare una grande passione per la pittura, sua prima vocazione, è molto influenzato dall'idea della fotografia come arte, e volendo essere considerato come un'artista d'avanguardia piuttosto che come un fotografo di moda introduce un "arte di contrabbando" nei suoi progetti commerciali. Si avvia un gioco creativo attraverso il quale Blumenfeld ricostruisce e reintrpreta opere famose attraverso la fotografia, evocando così attraverso citazioni nemmeno così velate grandi pittori del passato quali Vemeer o il più contemporaneo Manet.
Reinterpretazione de "La ragazza con l'orecchino di perla" di Veermer per una copertina di Vougue US
Reinterpretazione de "Bar des les Folies Bergères" di Manet per un servizio pubblicato su Harper's Bazaar nel 1941
In alcuni scatti Blumenfeld è molto vicino a Man Ray, laddove il corpo umano diventa campo di sperimentazione per la luce e le forme.
La fotografia di Blumenfeld è incredibilmente contemporanea, se non conoscessimo la data degli scatti potremmo attribuire le sue fotografie alla nostra quotidianità.
D'altronde Erwin Blumenfeld è un fotografo della sperimentazione e dell'innovazione, che esalta nel suo lavoro elementi come la città, i nuovi materiali, le nuove tecniche, che già dal primo '900 sono alla base della nostra modernità, del nostro presente e del nostro futuro.
I Tralicci di ferro della Tour Eiffel costituiscono un ponte di collegamento tra la moda e la città, un'innesto artistico dall'incredibile potenziale estetico e creativo.
Anche lo stesso manifesto scelto come volto di questa mostra ci comunica le medesime tematiche;
La trasfigurazione e la deformazione sono linguaggi che viaggiano controcorrente rispetto ai canoni convenzionali della moda, ma fanno parte di questa nuova modalità espressiva che è appunto la sperimentazione e che tuttora ci coinvolge attivamente in una Milano in continua evoluzione e rinnovamento urbanistico architettonico e culturale.
Herwin Blumenfeld, proprio come facevano artisti come Klimt, porta nella sua arte una multidisciplinarietà che racconta la sua contemporaneità e su un binario parallelo anche la nostra.
Vista la sua storia e la sua attuale predisposizione artistico/architettonica, difficilmente potrei immaginare a Milano un luogo più adatto della Galleria Sozzani per ospitare questa interessante ed analitica introspezione sulla fotografia americana di Erwin Blumenfeld, specchio di una nuova epoca e di un nuovo modo di fare e concepire l'arte.
Riccardo Scarparo
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