Ad un mese dalla mia prima visita, eccomi di ritorno alla Galleria Bel Vedere di Milano, questa volta in occasione della mostra fotografica dedicata a Toni Nicolini, un grande ed eclettico fotografo italiano mancato proprio l'anno scorso.
Una parte del percorso espositivo dedicato a Toni Nicolini, fotografie scattate con Canon EOS550D, Galleria Bel Vedere Milano, Dicembre 2013
L'esposizione rappresenta un'essenziale antologia di tutta l'esperienza fotografica di questo autore, che attraverso fotografie di reportage sociale e campagne fotografiche volte a valorizzare il patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico italiano, ma anche europeo, lascia percepire agli osservatori lo sguardo che lo ha accompagnato in tutte le diverse tappe della sua vita.
Una parte del percorso espositivo dedicato a Toni Nicolini, fotografie scattate con Canon EOS550D, Galleria Bel Vedere Milano, Dicembre 2013
Osservando le fotografie esposte è inoltre evidente il profondo amore che Nicolini nutre nei confronti della città di Milano, la sua terra d'origine. Di questa città e dei suoi abitanti Nicolini effettua un'esplorazione a 360°, raccontando agli osservatori le manifestazioni operaie, le prime sfilate di moda, il ritmo frenetico e dinamico delle contrattazioni in borsa, le serate di gala, eccetera.
Alcune delle fotografie di reportage sociale sul territorio milanese scattate da Toni Nicolini
nella seconda metà degli anni '60
Un'interesse particolare Nicolini lo riserva alla rete dei Navigli Milanesi, che analizza in più scatti e in più occasioni della sua vita; il coinvolgimento emotivo dell'artista per questo territorio è evidenziato da un confronto fotografico di alcune fotografie in bianco e nero scattate alla fine degli anni '60 e una fotografia a colori datata 2009, che oltretutto per scelta cromatica emerge da tutte le altre del percorso espositivo, sottolineando ulteriormente l'attenzione di Nicolini per la zona dei Navigli.
L'accostamento espositivo delle fotografie sui Navigli di Toni Nicolini, fotografia scattata con Canon EOS550D, Galleria Bel Vedere Milano, Dicembre 2013
Due delle fotografie scattate da Toni Nicolini sulla rete dei Navigli nel 1970
La fotografia che Toni Nicolini scattò nella zona dei Navigli nel 2009, fotografia scattata con Canon EOS550D, Galleria Bel Vedere Milano, Dicembre 2013
Nicolini è un'autore che riesce molto bene a raccontare attraverso le immagini, in alcuni casi lo fa attraverso una singola fotografia, in altri attraverso una serie di più scatti, e in altri casi ancora attraverso un dittico fotografico, scelta che personalmente ho trovato molto interessante e ben contestualizzata.
Due fotografie che Nicolini scattò in Svizzera nel 1974, fotografia scattata con Canon EOS550D, Galleria Bel Vedere Milano, Dicembre 2013
Grazie all'accostamento di due fotografie l'autore riesce a dare maggiore corpo e forza ad un messaggio, sottolineandone determinate caratteristiche in un contesto più o meno similare, facendo emergere significati nuovi o altrimenti nascosti, oppure evidenziando due realtà opposte ma allo stesso tempo vicine, o affine ma al tempo stesso lontane.
Di grande impatto è senz'altro il dittico del 1975 sulla città di Berlino. Nicolini racconta il disagio sociale causato dal muro che divide in due parti la città: la sorveglianza costante dei soldati e la sofferenza delle persone che cercano conforto tra di loro sono due immagini che accostate l'una all'altra incrementano la drammaticità del messaggio.
Il dittico fotografico di Toni Nicolini sulla città di Berlino nel 1975, fotografia scattata con Canon EOS550D, Galleria Bel Vedere Milano, Dicembre 2013
Un'altro esempio di come Nicolini riesce a "giocare" con i suoi messaggi è il dittico di due fotografie scattate nel territorio Belga nel 1980.
Il dittico fotografico di Toni Nicolini sul Belgio, 1980
In una fotografia l'autore ritrae alcuni turisti che osservano la città di Brugge da un punto molto alto con conseguente visione panoramica della città dalla quale emerge la cattedrale di Nostra Signora; nell'altra fotografia invece Nicolini si sposta sottoterra nel tunnel sotto il fiume Schelda nella città di Anversa; dal punto più alto si passa al punto più basso, e il bianco cielo belga è sostituito da un altrettanto bianco muro di cemento; ma questa non è l'unico messaggio leggibile, le interpretazioni di questo dittico potrebbero essere molteplici e nascoste negli elementi tecnici e stilistici oltreché in quelli tematici, come ad esempio nella scelta di un formato verticale per la foto di Brugge e di uno orizzontale per il tunnel di Anversa, che sembrano delineare due linee immaginarie di movimento, che a loro volta evidenziano la notevole differenza di dinamicità tra il piano ultraterreno e quello sotterraneo.
Nicolini è un'autore che nella sua vita ha sperimentato molto, nelle sue immagini non individuo uno stile unico e riconoscibile, ma piuttosto uno sguardo sempre pronto e attento a rappresentare ciò che lo circonda nel modo più efficace sia visivamente che emotivamente.
Questa mostra vuole essere in primo luogo un'omaggio al lavoro di un uomo che ha costruito la sua vita attraverso la passione fotografica, documentando per noi i luoghi, le culture, i costumi che ci circondano, e in primo luogo l'evoluzione e la crescita del nostro paese e della nostra gente.
Riccardo Scarparo
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