Il fine settimana appena trascorso è stato tra i più intensi degli ultimi mesi; Sabato e Domenica sono stati interamente dedicati alla ricerca fotografica sul mio territorio e all'individuazione di un percorso ben definito per il mio progetto d'esame. Consultare le fotografie dell"Archivio dello spazio" la scorsa settimana mi ha senz'altro aiutato ad osservare in modo più attento ciò che mi circonda, ma cogliere quel dettaglio o costruire quella composizione che attribuisce personalità ad una fotografia e la rende interessante rimane comunque un atteggiamento molto difficile da trovare e adottare.
Nel mio percorso di indagine ho indirizzato la mia attenzione verso più lidi, da cui ho trovato spunti e idee differenti per il mio progetto.
L'idea primordiale era quella di raccontare il mio paese, descrivendone i luoghi, i paesaggi, gli scorci, e su suggerimento del mio professore anche le persone, ed è proprio seguendo quest’ultima indicazione che ho individuato due possibili percorsi interessanti.
Ho fatto visita a mia sorella Claudia, che da qualche anno vive con il suo ragazzo in una casa del mio stesso paese, e con la macchina fotografica al collo ho girato per le stanze alla ricerca di qualcosa che attirasse la mia attenzione o ispirasse il mio sguardo fotografico. Non è stato facile. Ho notato che ogni mobile presente nella casa di mia sorella viene influenzato dalla sua personalità vivace e solare, e attraverso dettagli più o meno importanti ne rispecchia l’essenza, conferendo nel complesso a tutta la casa la sua impronta personale. “Che cos’è allora che rende casa tua davvero tua? Quali sono gli elementi che per quanto piccoli possano essere rappresentano la tua quotidianità e il tuo habitat?” su queste due domande ho costruito una linea guida per un possibile progetto d’esame, nel quale potrei portare la mia attenzione su quattro o cinque case e i loro inquilini, e attraverso alcuni scatti individuare quali oggetti o quali particolari ne determinano la personalità. Sarebbe interessante in questo contesto lasciare spazio all’interpretazione dell’interlocutore, senza documentare eccessivamente la scena; “in che luogo della casa si trova questo particolare? è su un mobile oppure su una parete?” domande come queste attribuirebbero al progetto un fascino maggiore, coinvolgendo l’osservatore stesso nel percorso d’indagine.
Alcuni particolari caratteristici della casa di mia sorella, Gennaio 2014
Sabato sera sono stato a casa con la mia ragazza che mi ha aiutato a trovare nuove e possibili storie da raccontare attraverso al fotografia, ed è stata proprio la sua tendenza a fotografare oggetti e soprammobili a suggerirmi una nuova idea; fotografare un soprammobile in una stanza potrebbe diventare ancora più interessante se in un secondo piano nella stessa inquadratura venisse ripresa e raccontata un’altra scena, questa volta con delle persone come protagonisti. Ecco allora che potrei mettere in scena una vera e propria storia, che si evolve stanza dopo stanza, fotografia dopo fotografia.
Sperimentazioni realizzate nella mia casa a Pernumia, Gennaio 2014.
Il mio amore per la campagna e le vecchie cascine disabitate non ha tardato a farsi sentire in questi due giorni dedicati alla fotografia, e non ho saputo resistere alla tentazione di includere questi scenari a me tanto cari nella mia ricerca. Questa volta però, a differenza di tutte le precedenti, ho cercato di impiegare un’attenzione diversa nei miei scatti, cercando di trovare una linea conduttrice che li legasse tutti, come dei tasselli di un mosaico o le tappe di un viaggio. Ecco che ho individuato un’interessante schema di rappresentazione con il quale potrei concretizzare una nuova proposta d'esame; la bassa linea d’orizzonte lascia due terzi della fotografia ad un cielo accarezzato timidamente dal terreno attraverso elementi che isolati grazie all’uniformità dei campi e del cielo stesso appaiono ben inquadrati e contestualizzati, accompagnando lo sguardo dell’osservatore su di essi.
Ho sperimentato questo tipo di composizione in due momenti differenti della giornata, il mattino e il tramonto, con evidenti variazioni di luci e colori.
Luoghi della campagna di Pernumia fotografati nelle ore mattutine, Gennaio 2014
Un vecchio podere disabitato nella campagna di Pernumia fotografato al tramonto, Gennaio 2014
Le tre soluzioni descritte sono quelle che maggiormente mi hanno coinvolto e convinto, ma prima di giungere ad esse ho fotografato molto, cercando e sperimentando in diversi ambienti e in diversi orari. In particolare, la zona del casolare disabitato della precedente fotografia ha suscitato in me un distinto interesse, tanto che ho voluto tornare a fotografarla nelle ore notturne, sperimentando esposizioni da oltre un minuto con la modalità bulb della mia macchina. Eccone un esempio
Un piccolo stagno artificiale nella periferia di Pernumia fotografato nelle ore notturne, Gennaio 2014
Fotografare molto e spesso è dunque uno dei modi migliori per individuare l'idea e l'ispirazione giusta, soprattutto se si parte un po' spaesati e senza sapere che cosa si vuole rappresentare; da quei cento scatti sicuramente troveremo quelle due o tre fotografie che sapranno catturare la nostra attenzione e il nostro interesse. Inoltre sperimentando sempre in nuovi ambienti, con soggetti e tecniche diverse, non è esclusa la possibilità di incappare in qualche piacevole sorpresa che potrebbe arricchire il nostro sguardo fotografico e beneficiare alla formazione del nostro stile personale. Considerando le esperienze e il materiale ricavatone, direi che l'esito della mia ricerca fotografica effettuata in questi due giorni di rientro a casa è senz'altro positivo.
Riccardo Scarparo
Nessun commento:
Posta un commento