E’ incredibile come il tempo scorra velocemente tra le mura dell’Accademia, sembra la settimana scorsa che le lezioni sono cominciate e oggi nell’aria si percepisce già l’atmosfera pre-esami. Come progetto finale del mio corso di fotografia mi piacerebbe raccontare Pernumia, il mio paese d’origine, ma per ottenere un risultato davvero importante e soddisfacente è necessario individuare uno sguardo personale, che riesca ad essere interessante e coinvolgente in primo luogo per me. Per aiutarmi in questo proposito, il professor Laera ha indirizzato la mia attenzione verso un lavoro fotografico di ingenti dimensioni realizzato nella provincia di Milano tra il 1987 e il 1997: l"Archivio dello spazio". Questo progetto coinvolge 58 tra i più importanti autori della fotografia contemporanea italiana e racconta Milano e la sua provincia attraverso più di 7.500 scatti. Il considerevole numero di immagini e la varietà di sguardi e visioni compositive contenute in esso, fanno si che questo lavoro costituisca una delle più importanti e complete collezioni fotografiche del panorama italiano. “Archivio dello spazio” è nato proprio per dare un sapore intrigante ed affascinante al territorio milanese, evitando quindi di cadere in una documentazione piattamente strumentale. I vari autori sono riusciti, ognuno attraverso il proprio sguardo, a restituire una visione rinnovata e originale del territorio, e attraverso particolari punti di vista e scelte di inquadratura sono stati in grado di esaltare dei particolari che sono continuamente esposti ai nostri occhi ma di cui non ci accorgiamo. Nel consultare una parte di queste fotografie mi sono reso conto di come qualsiasi scenario, se fotografato con uno sguardo attento e profondo, possa assumere una carica espressiva davvero notevole, catturando l’attenzione e l’interesse degli interlocutori. Tra quelle che ho visto ce ne sono alcune che oltre ad avermi colpito particolarmente, mi hanno fornito spunti interessanti per il mio progetto su Pernumia.
Fotografia di Giovanni Chiaramonte, idroscalo di Segrate 1992,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
Questa fotografia ad esempio è stata scattata da Giovanni Chiaramonte all'idroscalo di Segrate nel 1992. La persona che cammina sopra la scacchiera trasforma una semplice fotografia di paesaggio in qualcosa di più, e il mio sguardo ne è stato subito catturato. La capacità compositiva dimostrata dall'autore in questa fotografia è straordinaria, e non è la sola che mi ha colpito.
Fotografie di Paola De Pietri, Parco di Villa Tittoni a Desio 1997,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
Paola De Pietri svolge un lavoro davvero molto interessante, distribuendo il suo sguardo in due fotografie che accosta poi andando a formare un dittico fortografico di grande effetto. Le due fotografie aventi già di per sé una composizione corretta ed equilibrata ed un contenuto raccontato in modo chiaro ed esaustivo, acquistano insieme nella visione complessiva una forza nuova e rinnovata che le rende ancora più affascinanti.
Fotografia di Gruppo GEOph, strada in zona cascina S.Carlo, Inveruno, 1997,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
In questa fotografia l'autore non specificato del Gruppo GEOph è riuscito a individuare due elementi che insieme raccontano una storia e con essi ha creato un'intrigante composizione in un ambiente quotidiano e apparentemente poco stimolante come una piccola strada di quartiere: ecco che ora questa strada ci dice qualcosa, riesce a far nascere delle emozioni dentro di noi che non ci lasciano indifferenti davanti alla fotografia.
Qui di seguito riporto altre immagini della collezione "Archivio dello spazio" che mi hanno coinvolto in modo particolare grazie alla loro composizione e ai loro contenuti.
Fotografia di Luigi Ghirri, parco di Villa Belvedere a MAcherio, 1987,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
Fotografia di Gianni Maffi, oratorio S.Giorgio di Caponago, 1997,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
Fotografia di Massimo Pacifico, convento degli Olivetani a Lodi, 1997,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
Fotografia di Francesco Radino, Porto d'Adda inferiore, Centrale Esterle, Cornate d'Adda, 1994,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
Fotografia di Paolo Rosselli, villetta lungo la ferrovia a Vanzaghello, 1995,
collezione fotografica "Archivio dello spazio"
Osservando le fotografie dell'Archivio dello spazio è nato in me un pensiero; le mie fotografie mi emozionano perché in esse io vivo un ricordo, una nostalgia che mi coinvolge profondamente, ma non è detto che le stesse sensazioni vengano percepite anche da un'osservatore estraneo, che invece l'elemento del ricordo non ce l'ha. Guardando i miei scatti con uno sguardo più oggettivo mi rendo conto che dovrei esercitarmi con maggiore impegno nell'individuazione di un'attenzione particolare, che mi consenta di personalizzare la mia fotografia. A tale scopo mi è stato davvero molto utile questo excursus nella collezione "Archivio dello spazio", che oltre ad essere una bellissima raccolta di fotografie paesaggistiche dei più noti ed influenti autori contemporanei, costituisce una ricca fonte di spunti e ispirazioni per i miei progetti e per la mia fotografia in generale. Una vera e propria enciclopedia della composizione fotografica.
Riccardo Scarparo
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