Lo scorso giovedì con alcuni compagni del corso di fotografia sono stato coinvolto in un esperienza doppiamente eccitante e stimolante.
In primo luogo perché ciò che dovevo fare assieme ai miei compagni era documentare fotograficamente un incontro culturale svoltosi nella sede centrale della nostra Accademia, e in secondo luogo, ma non meno importante, perché mi ha permesso di osservare da vicino uno dei personaggi più importanti del panorama teatrale e culturale non solo italiano, ma del mondo intero: Dario Fo.
Si è trattato del mio primo, se così si può dire, “ingaggio fotografico”, attraverso il quale ho avuto il piacere di incontrare e fotografare uno dei personaggi che più ammiro e con il quale già in passato ho indirettamente avuto a che fare; tra i miei tanti interessi spicca infatti quello per la recitazione, passione che ho coltivato per diversi anni attraverso molteplici esperienze, una delle quali mi ha portato a vestire i panni dello Zanni, personaggio interpretato da Dario Fo in Mistero Buffo e caratterizzato dal suo tipico Grammelot fatto di suoni, onomatopee e parole prive di significato sulla base di un mix dei dialetti della pianura padana.
Dario Fo interpreta "La fame dello Zanni" in Mistero Buffo
Sono particolarmente affezionato al monologo de “La fame dello Zanni”, non solo perché mi sono divertito tantissimo nell’interpretarlo, ma anche perché mi ha permesso di superare la prima selezione al corso di recitazione indetto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma nel 2010, risultato importantissimo per me.
Giovedì Dario era in Accademia per tenere una lezione-laboratorio agli studenti della Scuola di Scenografia coinvolti nel “Progetto Dario Fo, il teatro come unione tra le arti e come strumento di proposta etica”, grazie al quale avranno la possibilità di mettere in scena l’ultimo testo teatrale di Fo “Vita di Qu”, ispirato ad un’antica favola cinese.
Il “Progetto Dario Fo” parte dal legame storico, artistico e affettivo che lega il Premio Nobel all’Accademia di Brera sin dagli anni 40/50 in cui Fo ne era studente, e si collega al progetto di creare nella città di Milano un archivio multimediale di tutto il lavoro di Fo e della moglie Franca Rame. Il Progetto rappresenta anche un doveroso omaggio a questo grande artista e alla sua compagna di vita e d’arte, appena scomparsa.
All'incontro di Giovedì in Accademia erano presenti oltre che il Maestro Dario Fo e gli studenti della scuola di Scengrafia coinvolti nel progetto, anche il direttore di Brera professor Franco Marrocco, il Preside del Dipartimento di Progettazione ed Arti Applicati professor Roberto Favaro, il Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie professor Andrea Balzola, il Direttore della Scuola di Scenografia professor Davide Petullà, gli attori e il Direttore della Scuola Paolo Grassi, e il regista Massimo Navone.
Se far parte di un team fotografico per la prima volta rappresentava per me un’occasione importante e stimolante, la presenza di Dario Fo l’ha impreziosita ulteriormente.
L’incontro si è svolto in aula 10, credo la più grande della nostra Accademia, e ad ognuno di noi è stato dato un compito preciso e una zona dalla quale scattare. Io e Stefano Scelzi ci siamo posizionati sulla terrazza che sovrasta le ultime file di sedie, e mentre lui scattava con il suo obbiettivo 150mm, io ho scattato delle fotografie grandangolari di tutto l’ambiente con l’obbiettivo 18/55mm della mia macchina.
L'incontro è stato molto coinvolgente e divertente, Dario Fo si è rivelato ancora una volta un personaggio straordinario, capace di dare la giusta motivazione a dei ragazzi promettenti e volenterosi come gli studenti del corso di scenografia che hanno interpretato alcune scene di "Vita di Qu" davanti al maestro, mettendo in mostra le loro doti attoriali e mettendosi in gioco in un contesto molto importante. Inoltre tutto l'incontro è stato accompagnato visivamente dalle proiezioni dei disegni di Dario Fo in merito a questo suo ultimo testo teatrale e ad altre precedenti opere. Prima di terminare, il maestro è stato felice di rispondere alle domande del pubblico, dei professori e degli stessi studenti-attori.
Qui di seguito, un estratto del mio lavoro
Dario Fo in visita all'Accademia di Brera in occasione del "Progetto Dario Fo, il teatro come unione tra le arti e come strumento di proposta etica", 16 Gennaio 2014, Milano
Voglio ringraziare il professor Cosmo Laera per questa bellissima occasione concessami, e i miei compagni fotografi per aver condiviso insieme quest'esperienza positiva e per me particolarmente formativa.
La vita a Brera è una sorpresa continua.
Riccardo Scarparo
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